Personalmente non credo che esista un approccio migliore di un altro, ma ritengo che quando si affrontano questioni riguardanti la salute e il benessere psicologico si entri in un territorio delicato e spesso difficile da sondare. Si può rischiare di cadere nella trappola del rendere teorica e quasi astratta l’idea dell’intervento psicologico, focalizzandosi eccessivamente su teorie, tecniche, strumenti e propositi e dimenticando che l’intervento psicologico migliore è quello che lavora all’interno di una cornice reale e concreta di vita quotidiana.
Ogni psicologo, a prescindere dalla scuola di appartenenza o da teorie di riferimento, non deve mai sottovalutare la dimensione del dolore e la richiesta di aiuto di chi si rivolge a lui e non deve dimenticare che di fronte a se non ha soltanto un caso da studiare, ma ha una persona con la sua storia, con il suo vissuto e con il suo desiderio di essere ascoltato, compreso e aiutato a scoprire i propri limiti e ad aprirsi a nuove possibilità e a nuovi scenari di benessere.
Il parere su uno psicologo può essere estremamente soggettivo, personalmente suggerisco sempre di leggere ciò che scrivono, di capire di quali problemi si occupano e a quale utenza si rivolgono e se avete dubbi non esitate a domandare, a inviare una mail, a porre tutte le domande che possano chiarire ogni vostro dubbio.